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ESCURSIONE DA FOCE AL LAGO DI PILATO


Durata dell'escursione Una giornata
Dislivello in salita 1000m
Tempo Andata ore 3; ritorno ore 2,30
Difficoltà Media: per la lunghezza del percorso e il dislivello da superare nonché per il tratto iniziale di sentiero ripido e scivoloso
Equipaggiamento Da escursione con calzature adatte, copricapo, giacca a vento, acqua e cibo
Interesse Geomorfologico, floristico, faunistico e paesaggistico
Periodo Da primavera inoltrata all'autunno
Localizzazione La valle del Lago di Pilato si trova sul versante sud-orientale dei Sibillini ed appare racchiusa tra dorsali che presentano orientamento N-S. La testa della valle è sotto il Monte Vettore (2476m) ad est e la Cima del Redentore (2448m) ad ovest.
Partenza Dalla Casa dei Nonni prendere la provinciale in direzione di Monteleone di Fermo. Si prosegue per Montelparo e, continuando sulla provinciale, si scende al fiume Aso. Prima del ponte si imbocca a destra la strada che risale il fiume lungo la sponda sinistra, si prosegue fino a Comunanza e quindi, sempre risalendo la sponda del fiume, si supera il lago di Gerosa, su cui spicca la chiesuola preromanica di S. Giorgio all’Isola. Si prosegue sulla provinciale e, lasciato sulla destra il bivio per Montemonaco, si prosegue fino al piccolo abitato di Foce attraversando un paesaggio sempre più suggestivo per i caratteri geomorfologici e vegetazionali. Giunti a Foce si consiglia di lasciare l’auto ai margini dell’abitato o più avanti risalendo la carrareccia sul Pian della Gardosa.
Percorso tutto il Piano della Gardosa ci si inoltra in un bosco di faggi dove la carrareccia diventa una mulattiera prima di affrontare il gradino roccioso delle Svolte. Questo è il tratto più faticoso perché il sentiero diventa ripido e instabile. Poi si prosegue sempre nel fondovalle in salita fino a raggiungere Monte Rotondo che si aggira lasciando sulla sinistra i ruderi di un casaletto (Capanna Piscini).Continuando ancora sul sentiero si arriva a scorgere finalmente il Lago di Pilato (1940m).Il ritorno avviene lungo lo stesso percorso.
La parte meridionale dei Sibillini è caratterizzata da un’arcuata dorsale su cui si concentrano le cime più alte: Monte Vettore (2478m), Cima del Redentore (2449m), Monte Argentella (2201m), Palazzo Borghese (2119) e Monte Porche (2235). All’interno di questa dorsale è racchiuso il Lago di Pilato. La sua valle è tipicamente glaciale con profilo ad “U”. Nelle conche del catino glaciale anche in piena estate permangono lingue di nevaio, spesso coperte da cumuli detritici.
Il Lago di Pilato si è formato nel fondo del catino glaciale con due bacini quasi circolari (a forma di occhiale) che raggiungono la massima profondità al centro (circa 9m).La forma ed il livello dell’invaso sono comunque influenzati dall’andamento annuale delle precipitazioni soprattutto nevose. D’inverno la superficie gela totalmente fino a primavera inoltrata. Nel Lago di Pilato vive un crostaceo unico al mondo: il Chirocefalo del Marchesoni ( Chirocephalus Marchesonii ). Di colore arancio diafano lungo circa 14 mm, nuota sul dorso e depone le sue uova presso le rive del lago. Ecco perché è meglio restare distanti qualche metro dal bordo dello stesso. Esso fu scoperto solo nel 1954 dal prof. Marchesoni durante le ricerche idrogeologiche condotte dalla Università di Camerino.